Roma, 2 aprile 2016
PREMIO "C'ERA UNA VOLTA UN BAMBINO COME ME..."
BANDO COMPLETO del Premio "C'ERA UNA VOLTA..."
PREMIO LETTERARIO, FIGURATIVO, ADIOVISIVO
PRO
"I BAMBINI DI ANTONIO"
Associazione Onlus
Il Premio è un concorso in lingua italiana e si articola in tre sezioni con riferimento a
Favole antiche o moderne, per conoscere, ricordare e ricreare la realtà
attraverso la“voce” della fantasia.
Il termine favola, come anche fiaba, deriva dalla parola latina fabula, che indica semplicemente un "racconto", anche quello che si tramanda di padre in figlio, o che si diffonde porta a porta. La favola quindi è principalmente narrazione e racconto, ma non ha una funzione di solo intrattenimento. In queste brevi narrazioni sono protagonisti, insieme agli uomini, anche animali, piante o esseri inanimati, che sono però sempre il simbolo o la rappresentazione di un vizio o di una virtù tipicamente umani. Le favole, inoltre, si concludono quasi sempre con un insegnamento di saggezza pratica o con una verità morale e, come genere letterario, si presentano per lo più in versi. Il termine viene però spesso usato in senso lato con il significato di novella, o di racconto che parla di un mondo fantastico o irreale. In tal senso si confonde spesso con la fiaba, che invece ha per protagonista un uomo o una donna, nella cui vicenda entrano spiriti benefici e malefici, fate, streghe, demoni e così via. [fonte: Treccani enciclopedia]
Il ricavato dalla vendita della Raccolta Antologica, realizzata con le Opere selezionate e meritevoli di pubblicazione, è stato interamente devoluto a:
ASSOCIAZIONE “I Bambini di Antonio” Onlus Via Carducci 19 -71012 Rodi G.–FG
Sito internet: www.ibambinidiantonio.it
COME E PERCHÈ
È NATO IL PREMIO
Il Premio Letterario “C’era una volta un bambino come me…” nasce originariamente come progetto rivolto a tutti i bambini iscritti alla scuola primaria di primo grado, delle classi III, IV e V, di alcuni Comuni della provincia di Roma, denominati “Castelli Romani”. La finalità proposta è quella di stimolare la creatività dei bambini, inducendoli a esprimere, attraverso la scrittura e il disegno, i propri sogni, le fantasie e i loro giovanissimi progetti “in divenire”.
Si prefigge inoltre di sensibilizzare gli alunni al raggiungimento di un fine a scopo umanitario, quale la raccolta di fondi destinata a bambini che, come loro, seppure in contesti geografici e sociali diversi, immaginano nuove favole, siano queste da raccontare o da vivere in veste di protagonisti.
Il progetto, proprio perché sostenuto dai bambini, per i bambini è gratuito.
A sostegno delle spese organizzative e per garantire ai piccoli artisti, classificatisi nei primi tre, la possibilità di ricevere un premio per il loro impegno e la loro partecipazione, è stata fatta richiesta ai Comuni raggiunti dall’iniziativa (Frascati, Grottaferrata, Monte Porzio Catone, Monte Compatri, Rocca Priora, Rocca di Papa), nelle persone degli assessori al turismo e alla cultura, di un piccolo sostegno economico, espresso in euro duecento, e del loro Patrocinio. La richiesta è stata inviata sia attraverso e-mail di posta certificata che consegnata a mano e regolarmente protocollata presso la segreteria dei Comuni, correlata da regolare domanda scritta, presentazione della bozza del progetto, documentazione dell’associazione Onlus, cui il ricavato è destinato, e preventivo ipotetico delle spese da sostenere.
Quest’ultima è stata estesa anche ad alcuni dirigenti scolastici al fine di chiedere il loro consenso all’inserimento del progetto “C’era una volta un bambino come me…” nel programma dell’anno scolastico 2015/2016…
Senza avere intenzione di sfociare in polemica o sterili considerazioni che, seppur motivate, non cambierebbero quanto sino a ora accaduto. È facile e intuibile comprendere il motivo per il quale “Caffè delle Arti” ha deciso, dopo quattro mesi di pigra burocrazia e palesata incomprensione delle finalità dell’iniziativa, di proporre il progetto, in veste di Concorso Letterario, ad artisti adulti. Tanti sono i motivi; non per ultimo il rispetto dell’impegno preso con l’Associazione Onlus “I bambini di Antonio”, che ha accolto la nostra richiesta di collaborazione con speranza ed entusiasmo.
Ho personalmente seguito il progetto, ho incontrato assessori, fatto loro innumerevoli telefonate, atteso le loro risposte, mai pervenute alle mie e-mail, e pazientato fuori dalle loro porte (alcune volte senza ricevere udienza) al fine di illustrare il progetto.Come presidente di “Caffè delle Arti”, come residente di uno dei comuni citati, e come persona, ho ottenuto sino a oggi solo impegni verbali, mai resi concreti se non in un palpabile silenzio/dimenticanza/assenza, da parte degli assessori.
Io, Patrizia Vittoria Rossi, e noi tutti membri fondatori di “Caffè delle Arti”, desideriamo particolarmente la realizzazione di questo progetto per nessun altro fine ultimo se non perché crediamo in quello che facciamo.
Abbiamo voluto informarvi per bisogno di trasparenza e condivisione. Augurandoci che, con l’apertura del nuovo anno scolastico, anche piccoli artisti possano approcciare con questa iniziativa, sostenuti dalla buona volontà e dalla sensibilità dei rappresentati dei loro Comuni di residenza, ci viene naturale ringraziare anticipatamente tutti i partecipanti.
Perdonateci se abbiamo avuto la presunzione di affidarvi una parte degli oneri legati al buon esito di “C’era una volta un bambino come me… Adulti”, certi che, in alcuni casi come questo, la nostra soddisfazione sia anche la vostra perché:
« In tanti si sta bene e si “rischia” di cambiare il mondo».
“Caffè delle Arti” e “I Bambini di Antonio” credono nella potenza delle favole e non smetteranno mai di farlo!
Grazie a tutti voi, Amici - Autori, che ci avete sostenuto con le vostre opere rendendo tangibile questo “piccolo grande progetto” .
INTRODUZIONE DI VITTORIO SCATIZZA
PRESIDENTE DI GIURIA
“C’era una volta un bambino come me…”
Mi metto comodo.
Salgo con calma sul mio tappeto volante, senza fretta, perché ho voglia di uscire dal ritmo ossessivo che mi avvolge nello scorrere delle giornate. Il tappeto ondeggia, come scaldasse i motori nell’approssimarsi della partenza. Io incrocio le gambe, poggio i gomiti sulle ginocchia e mi appresto, con un sorriso e un’attesa, a iniziare il mio viaggio.
Il tappeto inizia a muoversi, prima lentamente, poi spedito. Si alza sempre più in alto mantenendo quella velocità che consente di vedere. La cosa mi sorprende, abituato dalla vita e dalle sollecitazioni che ci impone a guardare tanto e a vedere poco.
E’ la prima sorpresa del viaggio. La prima di tante.
Il viaggio continua. Le parole, i paragrafi, le pagine scorrono leggeri. Il tappeto volante mi porta attraverso luoghi, personaggi e storie, quasi dipingendo con tratti lievi la vita che scorre intorno a loro.
Io osservo vigile, rubo frammenti di vicende e di situazioni.
Assaporo gli incipit che mi regalano attese.
Mi muovo tra le storie.
Mi sorprendo a centellinare gli epiloghi. Faccio miei i significati che sono capaci di trasmettere. Me ne approprio, nell’attenzione intima che solo il riflettere sa dare.
Il piacere che ho provato nella lettura mi porta ad accomunare le storie e gli autori che hanno avuto la capacità, l’estro e la fantasia di crearle.
Storie una più bella dell’altra che vanno ben oltre le classifiche che un premio letterario ha l’obbligo, ingrato, di attribuire.
Sono stato in compagnia scoprendo di loro e scoprendo di me.
Alla fine del viaggio, scendendo dal tappeto volante, porto con me la gioia di essere stati insieme.
Ultimo, ma primo dentro di me e di tutti noi, un pensiero ai Bambini di Antonio: nell’avventura di questo premio letterario e di quest’antologia, il nostro meglio non sarà mai pari all’emozione che ci avete dispensato a piene mani.
Vittorio Scatizza
INTRODUZIONE DI REBECCA DI SANTO
ATTIVISTA DI "I BAMBINI DI ANTONIO"
“In tanti si sta bene e si rischia di cambiare il mondo”, per questo
si fanno avanti, correndo, i Bambini e i Poeti che il mondo lo vogliono cambiare, lo vogliono attraversare e colorare.
Se i Bambini sono felici di stare insieme, dobbiamo provare anche tutti noi a unirci.
Ed è così che la pensano i centesimi che si uniscono per formare un grande numero, grande abbastanza da poter essere d’aiuto a tutti
i bambini che hanno fame.
La pensa così la giraffa che incontra una rana e insieme si mettono
a interpretare il mondo.
Ognuno cerca attraverso l’unione con gli altri di trovare se stesso, così fa Chopin il pinguino, così il libraio che se la intende col topolino.
È la magia dei Bambini che ha creato questo Concorso.
Ed è la perseveranza di Patrizia Vittoria Rossi che ci permette
di conoscere una fantastica cozza esistenzialista.
Letture come quelle che farete in questa raccolta sono propulsive.
Iniziative come queste, che uniscono il talento all’approfondimento etico, sono una benedizione.
Tutto questo ci permette di entrare in contatto con i bisogni di Bambini che nascono in zone oltraggiate dallo sfruttamento economico, dalle guerre o in terre semplicemente dimenticate dalla Storia.
Ebbene queste letture ci aiutano a compiere un passo importantissimo: non siamo impotenti, la storia non ci passa sopra come fossimo solo e sempre vittime, possiamo divenire protagonisti con i nostri mezzi e dal nostro piccolo angolo di mondo.
Possiamo essere testimoni attivi.
Un racconto, una fiaba, un premio devoluto ai Bambini in Uganda:
questo è il Mondo che “resta Umano”, il Mondo che tende le mani e che accoglie in casa propria chi fatica a stare in casa sua, chi cerca il futuro camminando per chilometri e chilometri alla ricerca di frontiere aperte, chi attraversa il mare.
Lo dobbiamo a chi ce la fa e, ancora di più, a chi non ce la fa e trova nella fuga verso la vita la sua morte.
Rebecca Di Santo
BOOKTRAILER DELLA RACCOLTA ANTOLOGICA
VERBALE DI GIURIA GRADUATORIA DEFINITIVA
“Quando la scrittura, e più in generale l’arte, si incontra con la bontà nasce un matrimonio indivisibile, che nessuna crisi potrà mai dividere o intaccare, perché è il cuore che fa da ancora e saldante.
Ed è bello immaginare che, non so quando, e in quale parte dell’Uganda, ci sarà un giorno che una donna mettere al mondo un bambino, un figlio del domani, e potrà essere lavato con dell’acqua tirata su da un pozzo che è lì… anche grazie al nostro piccolo contributo di amore per la vita”
Gianfranco Iovino,
primo classificato
nella sezione Favole e Fiabe.